domenica 1 giugno 2014

L'antico ospedale di Buccheri

Le notizie che lo riguardano sono state ritrovate in rete con dei precisi riferimenti:

Nel sito: http://www.lasiciliainrete.it/CATALOGAZIONE/helios_buccheri.aspx
vi sono dei precisi riferimenti a parecchi siti archeologici di Buccheri ed in particolare nella scheda che riguarda l'ospedale viene così riportato:

1)
Antico Ospedale.
L'Ospedale vecchio di Buccheri, poi Opera Pia Sacerdotale, ora Comando della Polizia Municipale, è uno dei più importanti edifici storici di Buccheri. Nella seconda metà del 1800 l'Ospedale venne soppresso per divenire un'Opera Pia che si prendeva cura dei poveri e degli indigenti. Nel 900 l'Opera Pia cessò le sue attività e il locale venne acquistato dal Comune di Buccheri

SCHEDA  336 True


2) Dal sito http://www3.unict.it/aos/ospedali_senza_memoria.htm ritroviamo invece una descrizione più dettagliata con notizie più accurate:
(E tra l'altro alla fine ringraziano il Prof. Luigi Lombardo già bibliotecario di Buccheri che conto di contattare per farmi dare ulteriori informazioni).

Molte notizie sono tratte dal rivelo del 1474 (del quale ne ho fortunosamente una copia in formato digitale, ma che per motivi di Copyright non posso per il momento distribuire) sono verificabili.
Ma ecco la descrizione, addirittura accompagnata da una fotografia (attuale) dell'edificio.

BuccheriL’istituzione dell’ospedale di Buccheri è antichissima. Dal rivelo del 1474, conservato presso l’Archivio di Stato di Palermo, si parla di un quartiere detto della Misericordia per la presenza della chiesa omonima. Chiese come questa erano legate a istituzioni benefiche quali i Monti di Pietà e gli ospedali. Essa si trovava nell’area dove insiste oggi l’edificio dell’ospedale (quartiere della Matrice) e dove ritroviamo l’altra chiesa del Monte di Pietà o della Carità. Che l’ospedale e la chiesa della Misericordia fossero contigui si ricava da un documento del 1579: un rogito notarile relativo alla locazione di una casa (regesto del documento presso l’Archivio di Stato di Siracusa con data del 10 febbraio 1579, agli atti di notar Calafato Pietro): Natale Mazzone e Marziano Mallo come tesorieri e procuratori del Monte di Pietà gabellano per 9 anni a Sebastiano di Bernardo una “domuncula” propria di esso Monte di Pietà esistente di “fronte di lo Hospitali” e confinanti cum la ecclesia di S. Maria della Misericordia.Per localizzare in modo preciso tale struttura ospedaliera ci serviamo di un altro documento, agli atti di notar Verga di Buccheri, recante la data del 27 settembre 1624, in cui si legge di una vendita di casa sita in contrada “di la Misericordia seu della Strata grandi” (attuale via Vittorio Emanuele che taglia il quartiere appunto dell’Ospedale; se ne discosta di appena 20 metri). Dunque l’ospedale e la chiesa della Misericordia erano uno di fronte all’altro in uno spazio ridottissimo.
Il piccolo edificio dell’ospedale diede il nome alla contrada dell’Ospedale, della quale alcune citazioni sono presenti in rogiti notarili:
1)       notar Giarratana Giovanni Luca, in data 10 dicembre 1560: Marco Barberio possiede una casa in tre corpi cioè “sala camera e cuchina” in contrada di lo Spitali;2)       notar Giarratana Giovanni Luca, in data 20 ottobre 1573: Francesco Macza vende una domuncula in contrada “di lo Spitali” confinante con le case di Marco Barberio e di Martino Mancuso.
Nel 1572 è attestata la presenza della Confraternita della Carità costituita presso la chiesa della Carità o dello Spedale o chiesa di S. Maria dello Spasimo o del Monte di Pietà (cfr. nell’Archivio Diocesano di Catania la “visita pastorale” del vescovo a Buccheri in data 1574, pag. 54 e segg.) e aggregata all’ospedale. Essa aveva compiti assistenziali e caritativi e insieme di carattere genericamente “sanitario”, compiti sanzionati nel bilancio del 1584 quando l’università di Buccheri assegnò 15 onze ai procuratori, per assistere i poveri indigenti; fra l’altro si occupava di sorvegliare il deputato frumentario nella distribuzione del grano ai poveri. Poco distante (15 metri) dalla chiesa della Carità vi era un’altra chiesa detta della Trinità o di San Giovanni (su cui si ricostruì la nuova Matrice dopo il terremoto del 1693) e di fronte all’ospedale sorgerà poi la chiesa del Carmine tuttora esistente. Nella chiesa dell’Ospedale si riuniva il Consiglio civico a sottolineare il carattere “civico” della chiesa.
La chiesa dell’ospedale fu demolita intorno al 1788, ma non l’ospedale stesso che sopravvisse al terremoto del 1693, come informa il parroco Sebastiano Mallo in una lettera al canonico Tommaso Angelini del 12 nov. 1788 (Biblioteca comunale di Palermo Ms. Qq H 121, n. 7): L’ospedale ch’era andato da perdersi in oggi par che cominciasse a risorgere perché si è dato di mano a fabricare alcune camere, e al di sotto con un recinto per commodo de’ poverelli. Prima l’introito giungeva quasi ad onze cento, ma doppo il terremoto del 1693, demolite alcune case sopra de’ quali erano le soggiogazioni, si perdette perciò il capitale ed ora è il suo rendale ad onze 30 circa.Con la legge soppressiva degli ordini religiosi (1866) l’ospedale fu trasformato in “Opera Pia Spedale” per amministrare i lasciti e il patrimonio (col tempo ridotto al lumicino) dell’istituzione. Presso l’Archivio comunale esistono le carte dell’Opera Pia. Oggi l’edificio ospedaliero è proprietà comunale (come nel passato) ed è sede del Comando delle guardie municipali.
(Si ringrazia il Prof. Luigi Lombardo, per le informazioni e il testo fornitici).























E ancora... un altro sito ( http://itinerariprovsr.altervista.org/print.php?mod=07_Buccheri/06_Luoghi_da_visitare/04_Centro_storico_buccherese& )
 riprende e sintetizza il vecchio ospedale nel seguente modo:

 3)

Ospedale vecchio
L'Ospedale vecchio di Buccheri, poi Opera Pia Sacerdotale, ora Comando della Polizia Municipale, è uno dei più importanti edifici storici della cittadina iblea. Il sito web dell'Università di Catania dice testualmente che presso l'antica città di Buccheri vi era un'importante Ospedale curato dalla Confraternita ecclesiastica della Misericordia che si prendeva cura sia degli ammalati della città sia di quelli provenienti dalle città limtrofe. Il terremoto cancellò l'antico Ospedale, ma nella nuova città esso venne ricostruito dopo pochi anni. Nella seconda metà del 1800 l'Ospedale venne soppresso per divenire un'Opera Pia che si prendeva cura dei poveri e degli indigenti. Nel 900 l'Opera Pia cessò le sue attività e il locale venne acquistato dal Comune di Buccheri. Oggigiorno, come detto prima in questi locali vi è la sede della Polizia Municipale.
L'Ospedale Vecchio presenta una caratteristica parete lastricata con blocchi di pietra basaltica di origine lavica, mentre alcuni blocchi della medesima pietra fungono da incorniciatura al portone e alle finestre. I locali interni sono stati rimodernati e ristrutturati.


Ma a molti probabilmente è sfuggito questo trafiletto... addirittura presente nel sito del NOSTRO Comune di Buccheri che parlando di una chiesa ne fa menzione:

4)

CHIESA DELLO "SPEDALE"

Di imprecisata antichissima origine si demolì dopo il terremoto del 1693. Il suo altare, già dedicato a Maria SS. dei sette dolori, fu ereditato dalla Chiesa del Carmine. Questa Chiesa era annessa all'Ospedale di Buccheri, ad essa coetaneo. L'ospedale non esiste più. Il terremoto rovinò alcune case che rendevano circa 100 onze annuali ed il rimanente capitale ridusse la rendita a circa 30 onze. Nel 1700 si ricostruì ma l'istituzione andò via via decadendo e nel 1830 cadde sotto l'Amministrazione della Commissione di Benefìcienza ed infine passò all'Ente Comunale di Assistenza. Nella Chiesa dello Spedale si inumarono numerosi cadaveri.

=======================================================
Altre notizie le riporterò appena mi torneranno alla mente e/o mi ricapiterà di leggerle fra le migliaia e migliaia di pagine di storia di Sicilia di Fazello, De Blasi, Amari, ecc. ecc. ecc. le opere dei quali fortunatamente e fortunosamente sono in possesso in formato sia digitale che cartaceo. Se qualcuno fosse interessato posso fornirgli copia di quelle opere in formato PDF ormai libere da copyright e che Google si è preso la briga di digitalizzare e di rendere disponibili gratuitamente.






Nessun commento:

Posta un commento